sabato 26 luglio 2008

Grazie

Ringrazio tutti coloro che in questi giorni hanno avuto per me e per il mio sfogo relativo alla convocazione delle parole di conforto e di comprensione. C’è chi mi ha chiamato per telefono, chi mi ha scritto post sul blog, sms ed email e chi infine, incontrandomi, ha voluto farlo in prima persona. A tutti costoro va la mia più sincera e sentita gratitudine. Sentirmi appoggiato in questa mia situazione di rammarico è stato bello e comunque mi è servito a condividere con altre persone quella che è la realtà dei fatti e quindi mi ha fatto stare meglio. Proprio per tale motivo però voglio dare alcune precisazioni in merito. In particolare sull’aspetto economico. Le mie critiche verso i pochi compensi che ci vengono elargiti non nascono da una mia necessità di fare dell’atletica una fonte di sostentamento. Non pratico questo sport per soldi e per fortuna ho un lavoro che mi consente di vivere l’atletica come un semplice hobby, nonostante questo mio hobby mi costi sia in termini di sacrifici, rinunce e spese varie. Ma considero ciò la mia fortuna e per questo me la tengo stretta. Ciò che mi rammarica e mi fa rabbia e solo ed esclusivamente legato a quello che è l’atteggiamento della Fidal nei ns confronti, nei confronti cioè di persone che si fanno un “mazzo tanto” per portare in alto i colori della nazione e vengono comunque non considerate. Non ci sono i soldi, ma vorrei vedere da quante e quali persone è composta la spedizione azzurra per le prossime Olimpiadi. Quante mogli, figli e accompagnatori vari andranno a godersi questo spettacolo unico a spese nostre. Quanti rimborsi verranno elargiti e quanti soldi verranno sprecati. Se solo si facesse meno politica e più sport credo che qualche briciola rimarrebbe anche per noi. Ma d’altronde abbiamo un Presidente della Fidal e dei consiglieri che hanno smesso da tempo i panni dell’atleta. Ora hanno una bella pancetta rotonda ed un grosso “culo” incollato sulla loro comoda poltrona. Non parlano da atleti ad atleti, ma da politici a persone che sanno, devono e possono solo battere le mani. La nostra situazione, ripeto, è la situazione tipica italiana. Credo che non ci sia via di scampo. Prendere o lasciare. La mia lotta personale è e sarà quella di far presente questa realtà ogni qual volta ne avrò l’occasione. Non credo che potrò cambiare le cose, ma almeno, a differenza loro, avrò una coscienza più pulita da portare con me.

sabato 19 luglio 2008

Una convocazione tra gioia e rabbia

Mentre rientravo a casa dopo l’allenamento odierno ho incontrato il postino che mi stava consegnando una lettera. Non era una lettera normale, ma molto molto particolare. L’oggetto recitava “Campionato del Mondo IAU 2008 di 100 km su strada”, in poche parole era la lettera di convocazione per i prossimi campionati mondiali ed europei che si terranno il prossimo 8 novembre in Italia e nello specifico nella città laziale di Tarquinia. Immagino che a chiunque farebbe piacere ricevere qualcosa del genere, soprattutto per tutti coloro che fanno della corsa e delle gare di lunga distanza il loro obiettivo sportivo. Credo che molti atleti desidererebbero ardentemente poter raggiungere almeno per una volta tale risultato e provare cosa si sente ad indossare la maglia azzurra e far parte della Nazionale. Non nascondo che la sensazione è bella, particolare e per certi aspetti unica. Ti dà la forza e la carica per poterti allenare con più impegno e maggior dedizione. Ma soprattutto ti fa sognare che le cose possano andare nel modo giusto e quindi cogliere un risultato strepitoso. Purtroppo però non c’è solo e soltanto questo. E’ sicuramente risaputo che la nostra specialità è quasi pioneristica. Fatta cioè da pochi atleti “matti” che si cimentano in imprese ardue investendo molto del proprio tempo ed avendo in cambio poco o nulla. Tutto ciò che si riesce ad ottenere è solo ed esclusivamente frutto del proprio impegno. Niente di più è concesso. O comunque quel poco è veramente troppo poco. Volete sapere cosa aspetta a chi partecipa ad un Mondiale e difende i colori della propria nazione? Bene. Innanzitutto una lettera di convocazione da poter vantare con amici e conoscenti. In secondo luogo del materiale sportivo da parte della Fidal, il cui valore si aggirerà intorno ai 500 euro e rappresenta il minimo che viene fornito a tutti coloro che vestono la maglia azzurra. Poi un rimborso forfettario per le spese del viaggio e dell’alloggio per il Mondiale (per il Mondiale del 2007 in Olanda è stato di 250 euro, comunque non sufficienti per coprire l’intera cifra spesa) che ho ricevuto a maggio del 2008 ed, infine, un rimborso una tantum di 500 euro da parte della Fidal per aver fatto parte della nazionale, che però ad oggi non ho ancora avuto. C’è da aggiungere, inoltre, che quest’anno avremo un mini raduno di un week end dal 5 al 7 settembre a Luco dei Marsi in Abruzzo in occasione della 6 ore al quale è di notevole importanza partecipare. La comunicazione mi è stata data attraverso una mail inviata dalla commissione tecnica in cui si diceva che se non vi avessi partecipato (dando delle buone motivazioni legate a problemi familiari o ad impegni sportivi già precedentemente presi) non sarei stato convocato. Non si specificava però chi avrebbe pagato le spese del viaggio (solo successivamente mi è stato chiarito che ci sarà un rimborso forfettario di 50 euro per tutti, sia laziali che trentini) e chi gli eventuali giorni di assenza dal lavoro. La mia idea è che non si può pretendere nulla da persone che già danno tanto senza ricevere nulla in cambio. Ma purtroppo o per fortuna non siamo tutti uguali. C’è libertà di pensiero ed il bello è proprio il fatto che ognuno possa propagandare ed esprimere la propria idea. La ragione però vorrebbe che questa non fosse imposta. Mentre la realtà è che la gara per noi più dura non è correre i 100 km, ma trovare più rispetto e considerazione per quello che facciamo. Un caro saluto

I convocati per il Mondiale della 100 km

La IUTA (Associazione Italiana Ultramaratone e Trail) comunica l’elenco, in stretto ordine alfabetico, degli atleti Italiani per i quali verrà formalizzata alla Federazione Italiana di Atletica Leggera la richiesta di iscrizione per il Campionato Mondiale di 100 km di corsa su strada in programma Sabato 8 Novembre a Tarquinia.

UOMINI
BERNABEI Andrea 09/09/1971 6.57.08 1999
BOFFO Marco 21/01/1975 6.51.36 2007
CALCATERRA Giorgio 11/02/1972 6.37.45 2008
CARONI Francesco 17/08/1973 7.13.04 2008
DI TOMA Diego 13/12/1970 7.31.11 2007
D'INNOCENTI Marco 25/04/1975 6.47.58 2006
FATTORE Mario 18/06/1975 6.34.23 2002
MALFATTI Pio 12/03/1962 7.25.45 2007
RIGO Andrea 07/02/1969 7.22.59 2008

DONNE
CARLIN Monica 20/06/1971 7.29.16 2006
CAVALLI Giovanna 07/05/1959 8.00.22 2004
CERETTO Sonia 11/01/1975 9.17.47 2008
DA FORNO Daniela 17/12/1968 8.18.33 2007
MONARI Roberta 20/01/1969 8.41.34 2008
SANNA Paola 19/03/1977 7.42.12 2006
SIMSIG Elena 29/11/1970 9.06.31 2008
ZANTEDESCHI Cristina 13/10/1966 9.19.11 2007
ZECCHINO Luisa 11/12/1967 9.25.53 2008

Il Campionato del Mondo della 100 km, oltre ad assegnare i titoli individuali, maschile e femminile, per i quali concorreranno tutti i 18 convocati, prevede anche il Campionato del mondo a squadre con due classifiche separate, una maschile ed una femminile. La composizione delle squadre ai fini di queste classifiche (6 titolari per sesso) sarà definita entro il 10 settembre in vista del termine fissato per la presentazione del modulo definitivo di iscrizione (FEF).

La mia speranza

Sto provando, nei miei allenamenti, a ritrovare la velocità persa e, contemporaneamente, a non perdere la capacità acquisita di correre le lunghe distanze. Dopo la 50 km del Gran Sasso di domenica scorsa, una cronoscalata di 5 km mercoledì lungo le salite che portano a Cervara di Roma, oggi ho voluto affrontare un lavoro tipico di chi vuole preparare una maratona: 10x1000 m a 3’25” con recupero di 1000 m in 4’00”. Le sensazioni sono state abbastanza buone, anche solo per il fatto di esserlo riuscito a finire discretamente. Alla fine sono venuti 20 km in 1h14’08” ad un ritmo medio di 3’42”4. Certo non è niente di che, soprattutto ripensando a quello che ero in grado di correre qualche anno fa, ma è comunque qualcosa di positivo da cui ricominciare. Inoltre c’è da aggiungere un particolare di non poca importanza. Credo che oggi il mio Garmin avesse problemi ad agganciare in modo stabile il satellite. Questo perché rispetto ai mille metri segnati e verificati negli altri infiniti allenamenti, mi faceva correre 4-5 secondi in più, soprattutto nelle prove veloci. Si capisce quindi come sottraendo questi secondi da quelli riportati nel riepilogo sottostante le cose cambino e notevolmente. C’è differenza nel correre i mille metri a 3’25” piuttosto che a 3’20”. Per questo oggi il morale è piuttosto buono. Perché riservo in me la speranza che qualcosa stia cambiando in positivo e che gli allenamenti incomincino a dare i frutti sperati. Almeno questa è la mia speranza.

In compagnia di Valerio Checchi

Erano anni che ci provavamo, ma nonostante la buona volontà non ci eravamo mai riusciti. Abbiamo tentato di nuovo, per l’ennesima volta, e finalmente abbiamo fatto centro. Giovedì scorso alle 18:30 appuntamento sotto casa mia per un allenamento di circa 1h15’ in compagnia del grande Valerio Checchi. Per chi non lo conoscesse voglio ricordare che Valerio fa parte della nazionale italiana di sci nordico, ha partecipato alle ultime 4 edizioni dei Campionati del Mondo, ha preso parte all’ultima Olimpiade del 2006 disputata in Italia a Torino, è pluricampione italiano, ma soprattutto è uno dei pochi atleti italiani, e l’unico del centro sud, che sia riuscito a vincere una gara di coppa del mondo (Canada 2008). Conosco Valerio da quando bambini andavamo sui campi da sci di Campo dell’Osso a sciare. Facevamo parte della stessa società, il glorioso Gruppo Sciatori Subiaco. Abbiamo fatto mille e più allenamenti insieme, abbiamo imparato la fatica dalle stesse persone, nei stessi luoghi, nello stesso modo. L’unica differenza è nella forza. Lui è un vero campione, perché è riuscito ad emergere in uno sport difficile, soprattutto per chi abita e vive in luoghi dove la tradizione in questo non ti aiuta, e perché è riuscito ad arrivare dove un’intera generazione di ragazzi sublacensi ha solo potuto sognare. Per questo lo stimo, per questo apprezzo la fatica che compie quotidianamente, per questo faccio il tifo per lui. C’è da aggiungere, inoltre, che i risultati non lo hanno affatto cambiato, è rimasto il ragazzo di sempre, umile e disponibile con tutti. E per questo amato da tutti. Tornando all’allenamento è stato un modo simpatico per trascorrere 75 minuti di vero piacere discorrendo di mille fatti, ricordando gesti e situazioni del periodo dell’infanzia, parlando dell’attualità e del doping nello sport e del caso Riccò, dialogando e scambiando idee e opinioni sui diversi modi di affrontare la fase di allenamento nella corsa e nello sci nordico, e soprattutto parlando di quelli che saranno i nostri prossimi impegni sportivi. L’augurio è di tornare al più presto ad allenarsi insieme, ma soprattutto che queste uscite siano di buon auspicio e un porta fortuna per le nostre gare.

martedì 15 luglio 2008

La 50 km del Gran Sasso

Avete perfettamente ragione a lamentarvi. Ma non è colpa mia se non riesco più a trovare il tempo per fare tutto quanto sarebbe necessario e comunque almeno 5 minuti per aggiornare il mio sito-blog e raccontare la bella vittoria alla 50 km del Gran Sasso. Per fortuna però che c’è Giampiero che, presente a Castel del Monte insieme al numeroso e folto gruppo della Running Evolution, ha provveduto ad annunciare almeno le notizie base. Ebbene si, sono riuscito a vincere e bissare il successo dello scorso anno. Salire sul gradino più alto del podio è sicuramente sempre piacevole e comunque sintomatico di qualcosa che sta andando per il verso giusto. Ma bisogna essere realisti. La gara di quest’anno non è stata come quella del 2007. Senza voler nulla togliere ai presenti, mancavano i rivali di sempre sulle lunghe distanze. In modo particolare Giorgio Calcaterra, con il quale lo scorso anno affrontai una gara estremamente più tirata. Ed il tempo finale ne ha sicuramente risentito: 3h20’ contro le 3h08’. C’è da dire però che se l’anno passato è stato il caldo a farla da padrone, con temperature che a 1600 metri di quota si registrano raramente, in questa edizione a dare maggiori problemi è stato invece il forte vento. Soprattutto nei 15 km di falsopiano in salita della piana di Campo Imperatore e sull’ultima rampa di 5 km che conduce a Castel del Monte. Procedere da soli in queste condizioni è senza dubbio più difficoltoso e toglie utili energie da sfruttare altrove. Comunque aldilà di questo, cercando di capire quali sono state le indicazioni date da questo test mi è possibile affermare, anche sulla base delle sensazioni post gara, che non ho perso la capacità di correre le lunghe distanze, ma sicuramente soffro tantissimo a tenere ritmi più elevati. È per questo che devo cercare in ogni modo di recuperare una maggiore velocità di base. Proverò a farlo, anche se il risultato non è affatto garantito. Visto anche il poco tempo che ho a disposizione per fare qualsiasi cosa, come per scrivere sul blog.

Questi i miei tempi

sabato 12 luglio 2008

Sono tornato

È davvero troppo tempo che non scrivo qualcosa sul mio blog. I motivi sono diversi. Una breve vacanza al mare (Castiglion della Pescaia) da lunedì 30 giugno a giovedì 3 luglio, l’organizzazione de La Jennesina dal venerdì alla domenica ed infine il lavoro di quest’ultima settimana. Senza dimenticare gli impegni della casa (sempre presenti) e gli inevitabili allenamenti. Poi l’orto da annaffiare e curare, le cene con gli amici, le riunioni post La Jennesina e pre La Speata. Insomma mille impegni e tante cose da fare che mi hanno portato a questo lungo periodo di silenzio. Cosa è successo nel frattempo. Nulla di particolarmente interessante. Sto cercando di fare un maggior numero di allenamenti alla settimana, allenandomi anche 2 volte al giorno, per arrivare ad un chilometraggio di 140-150 km. I lavori di qualità purtroppo sono pochi e non rilevanti. E si sente. Ma intanto ho deciso di fare la 50 km del Gran Sasso, che lo scorso anno sono riuscito, quasi a sorpresa, a vincere. Spero che il risultato possa essere lo stesso. Comunque l’obiettivo principale è quello di fare un buon allenamento e non far perdere all’organismo la capacità di correre le lunghe distanze. Come andrà la gara ve lo racconterò lunedì prossimo, sempre sperando di trovare un po’ di tempo per farlo.