venerdì 29 febbraio 2008

Maratona del Salento d'Amare!

Tratto da PrimaStamp@ del 15 febbraio 2008

Benarrivato Marco!

La giornata di ieri è stata una di quelle indimenticabili, che non scorderai facilmente e magari, fra 30 anni, ti ritroverai a raccontare nei minimi particolari. Con il gusto, però, di aggiungere passioni, impressioni e sentimenti che solo lo scorrere del tempo e degli eventi può darti. Trovandoti a parlare con chi oggi è il protagonista della festa, ma che può interagire con te solo per la gioia che ti dona. Non può dialogare, farti un cenno convenzionale o stringerti con un abbraccio. Ma nonostante tutto riesce a farti sentire felice. A donarti la serenità. A sperare in un mondo migliore per il bene di tutti. La stella ed il protagonista di tutto ciò è Marco, un bellissimo bambino di 3,9 kg e 54 cm di lunghezza venuto alla luce ieri. A “creare” questa magnifica creatura è stato l’Amore di Ivan e Marianna (sorella di Serena). La speranza è che la vita gli sia lieve, per ogni cosa. Che il Cielo gli possa donare ogni felicità. La certezza è che avrà comunque vicino delle splendide persone che cercheranno di proteggerlo ed insegnargli il giusto cammino. Benarrivato Marco-lino!

mercoledì 27 febbraio 2008

Questa non la sapevo!

Tratto dal sito www.100kmdelpassatore.it

19 novembre 2007
LA 100KM DI CENTO CHILOMETRI ESATTI!

E' allo studio, in questi giorni, la variazione del percorso della 100Km del Passatore all'interno della città di Firenze per portare la lunghezza finale del percorso a 100Km esatti. Ricordiamo che nell'ultima misurazione effettuata dalla Fidal lo scorso luglio la 100Km del Passatore era stata dichiarata 100Km e 828 metri. In questo modo si porterebbe la cento più bella del mondo ad essere ancora più unica grazie ad un percorso di cento chilometri esatti in linea senza circuiti da ripetere. Analizziamo in particolare lo studio effettuato. La variazione del percorso consiste in due parti ben distinte: il taglio di 655 metri tra Piazza della SS. Annunziata e Viale dei Mille e l'avanzamento della partenza lungo Via dei Calzaioli di 173 metri.

Peccato che non si abbiano notizie in merito sul fatto dell'avvenuta approvazione o meno della variazione del percorso. Dico la mia, secondo me sarebbe meglio lasciarlo così com'è sempre stato. Cambiarlo adesso sarebbe un pò come sminuirne il suo fascino.

Benedetta Primavera!!!

Sono 3 le cose che, da qualche anno, mi fanno capire più di altre che la primavera è oramai alle porte. Che tra poco cambierà di nuovo l’ora e ci sarà più tempo per correre la sera. Che non bisognerà più vestirsi pesanti perché fuori è freddo. Che si potrà riabbracciare l’ebbrezza dell’aria calda sulla pelle. E queste sono lo sbocciare delle mimose lungo le strade dove mi alleno, le temperature più miti e l’approssimarsi della Strasimeno, l’ultramaratona di quasi 60 km che si svolge ogni seconda domenica di marzo oramai da qualche anno. Forse sembrerà banale, ma è davvero così. Credo che ci siano poche gare in grado di farmi sentire estremamente emozionato prima di correrle. Non nutro quasi più sentimenti particolari verso le 42 km, mentre mi “eccitano” molto le 100 km e tutte le prove di lunghissima distanza. Tra queste non può certo mancare, appunto, quella che mi ha donato per due anni consecutivi l’emozione della vittoria. So già che quest’anno non sarà facile ripetersi, primo perché ci saranno al via grandi nomi e secondo perché è sempre difficile riconfermarsi. Ma aldilà di questo quello che temo di più e che più mi fa fremere è la paura della fatica estrema, della sofferenza, della voglia di fermarsi e di dire “per oggi basta così”. Conosco abbastanza bene il percorso e so per esperienza che gli ultimi 10 km, bene che vada, saranno difficilissimi. Speriamo almeno che Eolo non si faccia sentire troppo forte, ma, se proprio vuole farci compagnia, che almeno per una volta spiri dalla nostra parte.

domenica 24 febbraio 2008

Il lungo di 50 km

Era inevitabile e necessario fare un lungo di almeno 50 km prima de “La Strasimeno”. Così è stato. Sabato scorso, favorito dalla giornata quasi primaverile, mi sono cimentato nell’ardua impresa. Ho evitato i miei soliti percorsi fatti di salite e discese. Per un unico motivo i problemi fisici, in particolare ai tendini. Sono stati 50 km di pseudo-pianura, su un andirivieni di 4,0 km. Per un totale di quasi 3h e 20’. Sicuramente movimentati. Ho strutturato il mio lavoro in questo modo: 6 km di riscaldamento + 5 x (4 km a 3’45” + 1 km di recupero + 2 km a 4’00” + 1 km di recupero) + 4 km a 3’45”. Ne è uscito un bell’allenamento con tanta tanta fatica, soprattutto nell’ultimo tratto. Spero mi giovi.

10 x 1000 m di domenica 11 Febbraio

18 Febbraio - 24 Febbraio

Resoconto allenamenti dal 18 febbraio al 24 febbraio 2008:
- 18: riposo;
- 19: corsa lento 18 km 80';
- 20: corsa lento 18 km 80';
- 21: corsa lento 14 km 60';
- 22: corsa lento 9 km 40';
- 23: corsa lungo 50 km 200';
- 24: corsa lento 7 km 30';.

11 Febbraio - 17 Febbraio

Resoconto allenamenti dall' 11 febbraio al 17 febbraio 2008:
- 11: corsa lento 6 km 30';
- 12: corsa lento 14 km 60';
- 13: corsa lento 7 km 30';
- 14: corsa lento 18 km 80';
- 15: corsa lento 18 km 80';
- 16: corsa lento 14 km 60';
- 17: corsa 10 x 1000 m rec. 1'30" 14 km 70'.

Il silenzio e "L'infinito"

E’ stata una settimana di silenzio quella appena trascorsa. Una settimana nella quale non ho avuto modo e tempo, ma neanche la forza, per scrivere qualcosa. Gli impegni sono stati, come sempre, tanti. Forse troppi. Strano, ma anche questo fa parte di quel bel-brutto gioco che è la vita. Più passa il tempo e più mi trovo a rincorrerlo. Più passa il tempo e più mi trovo in ritardo. Sempre e comunque. Qualsiasi cosa faccia. Nello sport, negli hobby, nel lavoro, nel rapporto con gli amici, con la famiglia, con Serena, in ogni cosa. Più aumenta l’impegno, più diminuisce il tempo a disposizione. Non ci si può fermare a riflettere, ogni secondo è prezioso. Poi arrivi in alcuni momenti che lo stop è dovuto, forzato, inevitabile. Così come la riflessione ed il silenzio. Così è stato sabato sera quando di ritorno da una splendida serata trascorsa con Serena al cinema, quando tutto ti sembra così bello e felice, quando paradossalmente credi che niente possa scalfire la tua serenità, ecco che arrivano il dolore e la tristezza. Un sms, inviato dall’amico Mario Fattore, mi annunciava che il papà era volato al Cielo. Non voglio aggiungere altro, ogni parola sarebbe limitativa per tutte le altre non spese. Voglio fare solo un regalo a Mario e a suo padre. Voglio regalare una splendida poesia. Forse la più bella in assoluto. Mario saprà capire il perché.

“L’Infinito” di Giacomo Leopardi

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e rimirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.

sabato 16 febbraio 2008

"Chiedimi se sono felice". "Ammazza!"

Intervista a Valerio Checchi, campione sublacense di sci nordico

“Chiedimi se sono felice”

di Marco D’Innocenti

Conosco Valerio Checchi da quando ero bambino e con lui sciavo sulle montagne di Livata. Il suo fascino è per me irresistibile. E’ riuscito a fare quello che un’intera generazione ha provato. È riuscito ad emergere nello sci nordico, rimanendo però uno dei tanti. Discreto, simpatico ed amato da tutti. Ora più che mai, dopo le splendide vittorie nella Coppa del Mondo e ai Campionati Italiani. La nostra amicizia, è strano, non è fondata sul rapporto, piuttosto fugace e lontano, ma sulla stima reciproca. Sulla consapevolezza di amare entrambi lo sport, quello fatto di fatica e passione. E solo a volte di gloria. L’intervista nasce dalla volontà di scoprire da parte mia gli aspetti più profondi dell’uomo-atleta. Le domande sono poche, sono solo la milionesima parte delle possibili. Ma lo spazio ed il tempo sono limitati, non come la cortesia e la disponibilità mostrate da Valerio. Grazie ancora Campione. E che questi successi siano solo il preludio di mille e più soddisfazioni.

Chi è Valerio Checchi per Valerio Checchi? “Il ragazzo di sempre, estremamente umile e con la testa sulle spalle. Chi mi conosce lo sa bene. Faccio sport per passione e non per essere personaggio”.

Gli ultimi successi ottenuti sono la realizzazione di un sogno o ti consentono di iniziare a sognare? “Entrambe le cose. Fino a qualche anno fa la massima aspirazione era vincere una gara di coppa del Mondo, ora voglio e so di poter puntare più in alto. Magari una medaglia ad una Olimpiade o ad un Mondiale”.

Quale è stato l’elemento che ti ha consentito di fare il salto di qualità? “La tranquillità, legata anche al fatto di aver cambiato Gruppo Sportivo (dalla Guardia di Finanza alle Forestali n.d.r.), e l’affetto delle persone che mi vogliono bene e credono in me”.

Che cosa ti dà lo stimolo di andare avanti nei momenti di crisi? “ La grande forza di volontà e la convinzione di far vedere a tutti quello che valgo. Poi fondamentali rimangono la mia famiglia e gli amici”.

Come si diventa campione? “Innanzitutto ci vuole tanta fortuna. Poi volontà e decisione. Ma non debbono mancare una buona società sportiva alle spalle ed una famiglia disposta ad investire su di te e a fare sacrifici con te”.

Quale cosa ti piace del tuo carattere e cosa cambieresti? “Sono una persona estremamente sincera. Non riesco a trattenermi dal dire ciò che penso e proprio questo, a volte, mi crea problemi con il prossimo. Un lato negativo del mio carattere è la testardaggine e la voglia di avere ragione in ogni occasione. Anche se devo dire che ultimamente riesco a controllarmi un po’ di più”.

Volere è potere? Sempre e comunque? “Parlo per me e soprattutto mi riferisco a questo splendido momento che sto vivendo. Ora credo davvero che volere è potere. Tutto quello che sto raccogliendo in questo periodo è quello che ho desiderato e per il quale ho lottato fin da quando ero bambino. Certo che non tutte le situazioni sono uguali e risolvibili solo con la determinazione”.

Quale è il tuo rapporto con la religione? “Sono super credente, anche se purtroppo, per motivi legati allo sport, non praticante. Vado in chiesa quando ne sento la necessità e comunque tutte le sere prima di addormentarmi non dimentico mai di rivolgere una preghiera al Cielo”.

Sei scaramantico? “Non sono scaramantico perché ho imparato che è una debolezza psicologica inutile. Però ho un gesto che ripeto ad ogni gara. Do una carezza ad un peluche che mi ha regalato la persona che amo, Francesca (con la quale si sposerà a maggio n.d.r.). Non è scaramanzia, ma solo un segno d’affetto e d’amore per una persona a cui tengo molto”.

So che ti piace giocare a pallone, che cosa invidi ai calciatori? E che cosa biasimi? “Non i soldi. Non ho mai dato così tanta importanza al denaro. Invidio solo la loro popolarità, del resto anche troppo eccessiva. Ed è proprio quest’ultima che biasimo. Sarebbe giusto dare più spazio anche ad altri campioni e riuscire a far capire alla gente che il vero sport è quello fatto di sudore e cronometro. Il calcio è solo un bel gioco, anche se devo confessare che sono il primo ad esserne affascinato”.

Che rapporto hai con Subiaco? “Un solo aggettivo, magnifico. Non potrei vivere senza, quando devo ricaricare le batterie l’unico posto è Subiaco e gli amici che qui ho”.

Cosa c’è a Subiaco che non trovi altrove? “La tranquillità e la pace dei sensi. L’affetto e l’amore delle persone a cui voglio bene. I mille ricordi di quando ero bambino”.

Cosa hai provato per la festa che ti hanno fatto a Subiaco? “Dapprima tanta emozione. Poi estrema soddisfazione. Vedere tanti amici tutti insieme a festeggiarmi è stato stupendo. Non nascondo però che il piacere più grande è aver trovato persone che non mi sarei mai aspettato. Mi sono reso così conto di aver fatto qualcosa di importante per lo sport sublacense e non solo”.

Quale è il tuo sogno nel cassetto da uomo e da atleta? “Da uomo, dopo il matrimonio, la gioia di una famiglia felice. Da atleta, inutile dirlo, la medaglia olimpica sopra ogni cosa”.

Cosa non tolleri negli altri? “Nella vita quotidiana la prepotenza. Non si può vivere senza rispettare il prossimo. Così come nello sport, bisogna essere leali. Non si può ricorrere a metodi illeciti per ottenere medaglie e record e rubare emozioni a chi fatica onestamente”.

Che cosa è per te la felicità? “Lo sport in questo non c’entra nulla o comunque è solo una parte del tutto. La felicità è stare bene ogni giorno con le persone che ami. Ogni giorno è il più bello”.

In vista delle prossime gare quanto ti esaltano e quanto ti spaventano i successi ottenuti? “Tutto ciò che è successo è solo un grande stimolo. Nella consapevolezza che sarà sempre e comunque dura primeggiare, ho un motivo in più per andare forte”.

Cosa rifaresti e cosa cambieresti del tuo passato? “Nulla. Mi reputo talmente fortunato che nel bene e nel male rifarei qualsiasi cosa”.

Cosa farai da grande? “Venti anni fa avrei detto il pompiere. Ora mi piacerebbe dedicare tutta l’esperienza accumulata in tanti anni di sport ai giovani”.

C’è la possibilità di vederti a capo e/o come allenatore di un risorto Gruppo Sciatori Subiaco? “Sicuramente. Il passato non si dimentica. Lo sport è una scuola di vita. Vorrei trasmettere tutte le emozioni da me vissute, positive e negative, a tutti i ragazzi volenterosi. Ricordando che lo sport non è solo fatica, ma anche divertimento. E magari poter allenare un nuovo Valerio Checchi”.

Quale è la domanda a cui avresti voluto non rispondere o rispondere in maniera diversa? “Sicuramente quest’ultima. L’unica cosa della quale non posso essere certo è, come per tutti, il futuro. Non so se fra dieci anni le motivazioni saranno le stesse di adesso, ma lo spero con tutto il cuore”.

Quale è la domanda che non ti ho fatto alla quale avresti voluto rispondere? “Chiedimi se sono felice”.

E la tua risposta? “Ammazza!!!”.

venerdì 15 febbraio 2008

Lo sport e San Valentino

È stata davvero una bella giornata di sport quella trascorsa dai ragazzi di Subiaco e Canterano allo stadio comunale di San Lorenzo per la selezione alla stracittadina di 4 km che si terrà il 16 marzo in concomitanza con la Maratona di Roma. Vi hanno preso parte circa 100 bambini appartenenti alle classi quarta e quinta. La prova prevedeva un giro da correre all’interno dello stadio per un totale di 250 metri. La giornata di sole e temperatura mite hanno messo il giusto entusiasmo agli alunni. Così pieno di euforia ognuno ha voluto dare il meglio di sé. Dal primo all’ultimo tutti hanno cercato di esprimersi al meglio. Alla fine solo soddisfazione e gioia apparivano sui volti dei ragazzi. La consapevolezza è di aver organizzato una manifestazione bella da ripetere più spesso. La speranza, nel giorno di San Valentino, è quella di aver fatto innamorare più bambini possibili dello sport.

giovedì 14 febbraio 2008

E' nato!

Ancora un titolo a tema con i due dei post precedenti, ma ancora una volta riferito a qualcosa di diverso. E’ nato il nuovo sito degli ultramaratoneti italiani www.ultramaratona.altervista.org. È stato partorito da un’idea mia e del fiorentino Luca Baroncini, anche se è proprio Luca che lo sta portando avanti e perfezionando in tutti i dettagli. Lo scopo è quello di realizzare un contenitore di siti e blog di persone che praticano o amano il mondo delle Ultramaratone arricchito con notizie, curiosità e consigli di vario genere. Inoltre è disponibile anche un forum da utilizzare come punto d’incontro. L’iniziativa credo sia simpatica e utile per tutti. La speranza è che venga usata e sfruttata come valido strumento per diffondere la nostra passione.

mercoledì 13 febbraio 2008

Speriamo nasca un nuovo campione

Questo post, nonostante le apparenze iniziali derivanti dal titolo, non è in alcun modo legato a quello precedente intitolato “La mia gravidanza”. È invece connesso alla giornata di domani. Infatti con la mia società, il Gruppo Marciatori Simbruini Subiaco, abbiamo aderito al Progetto Lazio realizzato dalla Maratona di Roma in collaborazione con l’Assessorato allo sport della Regione Lazio. In che cosa consiste questo progetto? È un’utile propaganda all’atletica leggera. In particolar modo i bambini di alcuni fra i più importanti centri del Lazio, tra cui Subiaco, verranno selezionati per partecipare il 16 marzo alla stracittadina di contorno alla Maratona di Roma. E proprio nella giornata di domani faremo le selezioni. Parteciperanno circa 150 ragazzi che frequentano le classi quarta e quinta delle scuole elementari. Speriamo che da questo evento nasca un nuovo campione, ma soprattutto che qualcuno s’innamori dell’atletica leggera e che tutti abbiano un bel ricordo di questa esperienza.

La mia gravidanza

Mi sono accorto, quasi per caso, guardando il calendario, che sono entrato nel periodo della “gravidanza”. Un periodo che per gli esseri umani, come tutti sanno, è di circa 9 mesi. Logicamente l’anomalia sta tutta nel fatto che per potervi entrare bisogna essere di sesso femminile. Questo quando si tratta di una gravidanza classica. Ma quando è riferita ad un evento o momento particolare che si dovrà vivere dopo circa 9 mesi allora questo termine assume una valenza doppia e può essere utilizzato a ragione. E’ evidente che l’evento di cui parlo è il più importante, quello su cui finalizzare l’intera stagione agonistica, il Mondiale di 100 km a Tarquinia del prossimo 8 novembre. La speranza è che la gravidanza sia un periodo comunque spensierato e piacevole, senza grossi problemi e/o nausee. E che alla fine di tutto il parto sia indolore, o almeno non devastante, e che lasci un buon ricordo portando tanta gioia.

lunedì 11 febbraio 2008

6 km sul tapis!

Oggi, come abitudine dopo una maratona, ho riposato. Ma al contrario di quanto accade solitamente, ho preferito fare un riposo attivo. In poche parole, dopo la lunga giornata di lavoro passata davanti al mio pc a realizzare il progetto di una fogna (lo so, “è uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pur fare”) verso le 21:00 sono salito sul mio “amato-odiato” tapis roulant e con la televisione davanti agli occhi ho corso una mezz’ora per un totale di 6 km. Niente di particolare, ma le sensazioni sono state piuttosto positive. Probabilmente correre sulla sabbia non è come correre sull’asfalto e miei muscoli ne hanno risentito meno del solito. Domani proverò a fare qualcosa in più, anche se so per esperienza che il martedì è il giorno in cui accuso di più la stanchezza. Inoltre sarà una giornata resa ancor più dura dal fatto che dovrò prendere parte ai lavori di completamento della casa, probabilmente darò la tinta, se mi andrà bene, altrimenti scopa in mano a spazzare.

Un bell'allenamento!

Un bell’allenamento a San Benedetto del Tronto in compagnia di tanti bei amici. Questa la sintesi più degna della giornata vissuta ieri in occasione della 6° Maratona sulla Sabbia. Il dubbio se andare o non andare a questa gara l’ho sciolto solo ed esclusivamente sabato quando ho saputo da Gianni (Lauri), mio amico appassionato di Ultramaratone nonché sponsor della mia società, che avrebbe avuto piacere ad accompagnarmi. Così domenica mattina sveglia alle 6:00, partenza alle 6:30 ed arrivo a San Benedetto alle 8:35. Il tempo di ritirare il pettorale, scambiare due chiacchiere con i tanti amici, prepararsi per la gara e dirigersi verso lo start per la partenza. Un piccolo giro di 2,195 Km e poi altri 5 giri di 8 km l’uno. Un totale di 42,195 Km vissuti sempre in compagnia incitando e venendo incitato dagli amici-rivali. Si perché la cosa più bella di questa competizione sta proprio nel fatto che, oltre a corrersi sulla sabbia ovviamente, non si rimane mai soli e quindi che ognuno ha la possibilità di incontrare tante volte gli altri. L’aspetto tecnico diventa così solo un dettaglio, anche perché fondamentale per tutti è provare un’esperienza diversa e fare un buon allenamento in vista delle gare successive. Dimenticavo il mio crono: 2h44’40”.

4 Febbraio - 10 Febbraio

Resoconto allenamenti dal 04 febbraio al 10 febbraio 2008:
- 04: corsa lento 18 km 80';
- 05: corsa lento 14 km 60';
- 06: corsa lento 18 km 80';
- 07: corsa lento 18 km 80';
- 08: corsa lento 18 km 80';
- 09: corsa lento 14 km 60';
- 10: corsa "Maratona sulla sabbia" 43 Km 170'.

venerdì 8 febbraio 2008

L'intervista a Valerio Checchi

Mercoledì scorso ho avuto la fortuna e la gioia di incontrare Valerio Checchi. L’incontro non è stato casuale, ma voluto. La necessità un’intervista. Si è così. Tra le mille cose nelle quali mi impegno e mi applico quotidianamente c’è anche un prezioso e particolare passatempo: scrivere articoli su una testata provinciale bisettimanale, PrimaStampa. Solitamente mi occupo del resoconto delle partite della squadra di rugby locale, la Compagine Equa, ma qualche volta mi capita di esulare da questo contesto e approdare ad altri sport. Così non mi sono voluto far scappare l’occasione di incontrare un vero campione come Valerio e fargli tutte quelle domande che più di altre mi incuriosivano. Ne è uscita una bella chiacchierata di più di un’ora che mi è servita per capire più che la grandezza dell’atleta, quella dell’uomo. Purtroppo per accordi con il direttore del giornale non posso ora pubblicare nulla di quello che ho ascoltato, ma non appena uscirà il prossimo numero lo farò. Per il momento posso solo dire che ne varrà davvero la pena perdere dieci minuti di tempo per scoprire chi è Valerio.

"Ju curidore, vero" di Fernando Ferzioli (Fefè)

Ju curidore, vero

Quantu abbitéo a Subbiacu,
e nme eo a fane na scappata pé 'lle Prata,
me-ggli sénteo spissu peddéréto ‘arefiatà,
e che arjanu i marziani?
Essui pènzeo, arjanu ssi ‘ddu-upi panari.
ciao Janluca, ciao marcolì, ma addò jate ssusì de'-corsa,
che va riscitu ca spirtu?
A fernà, sbrigate, ca gnari stimo a fa nu lénto.
Stite a fa ju lento? Ci respose,
eo susì forte non ci scappo
nemmeno se me rèsce nu cignale all'ampruisu.
Lo sapite, eo so amante, dell'assettatu ...apparecchiatu.
Non ci stà ‘nggnènte da fane, ju curidore vero,
ju vidi e ju rispitti quantu te sorpassa,
ma issu te conosce bbene,
e quantu ta renzuni , pure issu te rispetta,
te reconosce che ssine de canassa,
e pe chesso, te fa capu scèffé
e te fa jéttà la pasta.

martedì 5 febbraio 2008

24 ore!

Purtroppo sono ancora qui ad oscillare tra la voglia di partecipare alla Maratona sulla Sabbia di domenica prossima e la paura che il dolore-fastidio alla gamba dx possa non abbandonarmi e, soprattutto, riacutizzarsi in maniera massiccia ed improvvisa. Nonostante tutto continuo ad allenarmi come se nulla fosse, naturalmente senza esagerare nei ritmi. D’altronde non posso permettermi il lusso di riposarmi vista la già precaria condizione fisica. Non solo, ho deciso anche che sarebbe quanto mai opportuno allungare la durata degli allenamenti. Visto, infatti, che non riesco più ad allenarmi due volte al giorno sembra quanto mai necessario allungare le sedute e passare dalla solita ora ad almeno un’ora e venti minuti di corsa. Questo è quello che ho fatto ieri sera su tapis roulant, ma che purtroppo non sono riuscito a fare oggi. Il tutto per problemi, come sempre, di tempo. Gli impegni sono infiniti e la giornata, per fortuna o purtroppo, è sempre di 24 ore.

domenica 3 febbraio 2008

27 Gennaio - 03 Febbraio 2008

Resoconto allenamenti dal 28 gennaio al 03 febbraio 2008:
- 28: riposo;
- 29: riposo;
- 30: corsa lento 10 km 60';
- 31: corsa lento 11 km 60';
- 01: corsa lento 13 km 60';
- 02: corsa lento 14 km 60';
- 03: sci fondo lento 28 km 120'.

La festa per Valerio!

L'immagine a fianco mostra la copertina del trimestrale Vai del giugno 2005. Gli autori in maniera inconsapevole misero sulla prima pagina l'immagine di Valerio Checchi in azione con la tuta della nazionale e la mia alla Pistoia-Abetone. Fu davvero una bella sorpresa ed un bel regalo.

Quello che segue è invece un articolo tratto dal quotiadiano Il Tempo.

«È stata un'emozione incredibile - racconta il campione sublacense - fatico ancora a rendermi conto dell'impresa che ho realizzato». Ma a Subiaco hanno realizzato subito: sotto il pennone del municipio che già accolse il ritorno «mundial» di Ciccio Graziani nel lontano 1982 è già stato issato un megastriscione dove campeggia il volto sorridente del fondista ventisettenne cresciuto nel «Gruppo Sciatori» e già nella città della Valle dell'Aniene fervono i preparativi per la festa che lo aspetta al suo rientro a casa. «Stavolta brinderà anche lui, che dopo le Olimpiadi di Torino tornò invece deluso - commenta Olimpia, cugina dell'atleta - ma quand'è partito per il Canada l'abbiamo visto bello carico. E finalmente sono arrivati i risultati dei tanti sacrifici di chi vive e si allena lontano da casa, proprio lui che è molto attaccato alle sue radici. A maggio - aggiunge - tornerà per sposarsi: questo è proprio il suo anno». «Sì, ha fatto il grande salto, ma ha ancora margini di miglioramento perché lui sinora non ha mai dato tutto», conferma Carlo Petrini, uno Valerio Checchi lo conosce bene. L'allenatore federale, altro sublacense nello staff tecnico del fondo azzurro (è il responsabile del gruppo maschile Vancouver 2010), lo ha seguito dagli esordi sulle piste di Monte Livata fino agli allievi. «Ora anche le classifiche dicono che, tra i più giovani, è il fondista più forte del mondo. È il nostro futuro, e infatti tutta la squadra punta su di lui per le prossime Olimpiadi. Torino era ancora troppo presto per Valerio, e ora che è cresciuto molto anche dal punto di vista psicologico può inanellare i risultati che merita». «Ed è solo l'inizio», esulta Marco D'Innocenti, ex compagno nel Gruppo Sciatori di Subiaco, ora maratoneta di punta tra gli azzurri della cento chilometri. Lui a settembre è stato fermato solo da una contrattura a pochi passi dal podio mondiale in Olanda: «Valerio fortunatamente è riuscito ad arrivare sino in fondo e sono strafelice per lui».

Una splendida sciata!

E’ stata davvero una bella giornata quella odierna trascorsa con gli sci da fondo ai piedi sulle montagne di Livata. Era un po’ di tempo che avevo la voglia e l’intenzione di tornare a praticare quello che per me è stato il primo amore sportivo, lo sci da fondo. Momento migliore non poteva esserci per scegliere questa domenica. Almeno tre i motivi. Il primo e il più pressante ancora l’infortunio alla gamba dx. Nonostante tutte le attenzioni è ancora lì presente a farsi sentire. Ed allora per evitare di sollecitarlo ulteriormente era meglio evitare l’impatto della falcata e preferire a questa la scivolata. Ne è uscito un bell’allenamento di due ore e 28 km a 1600 m di altitudine sotto una fitta ed abbondante nevicata. Il secondo, come già accennato in precedenza, per rituffarmi indietro nel tempo. Non tutti forse sanno che lo sport da me praticato fino all’inverno del 1995 è stato proprio lo sci da fondo con il glorioso Gruppo Sciatori Subiaco. Tante sono state le gare fatte, così come i chilometri degli allenamenti in giro per tutta l’Italia. La corsa è bella, ma lo sci da fondo, in determinate condizioni, lo è senz’altro di più. Infine il terzo ed il più bello, per festeggiare, a mio modo, le splendide vittorie in Coppa del Mondo ed ai Campionati Italiani di sci di fondo di Valerio Checchi. Un amico, ma soprattutto un grande atleta. Valerio sta dimostrando, dopo anni di sacrifici ed infortuni vari, che con la determinazione della sua testa e la potenza del suo fisico può mettere dietro di se il mondo dello sci. Sta vivendo un momento esaltante, come è giusto che sia, e con esso un’intera cittadina, che questa sera gli regalerà una splendida festa portandolo, al suo rientro, in tripudio per le strade di Subiaco. Vai Valerio.